TRE LAMPADE ICONE DEGLI ANNI ’60
Con questo primo articolo dedicato alle lampade voglio tornare a rendere disponibili per il download gratuito oggetti Cinema 4D, rilasciando i modelli che ho creato negli ultimi anni. I modelli 3D free di buona fattura sono sempre difficili da recuperare ed il più delle volte mi sono ritrovato a dover modellare anche oggetti molto conosciuti pur di avere blocchi 3D identici ai prodotti originali per i miei progetti di interior design.
Quando si parla di lampade di design, è impossibile non pensare ad alcuni elementi iconici del design italiano del secolo scorso: i maestri si sono confrontati spesso, al pari delle sedute, con questo tema riuscendo spesso a creare delle vere e proprie pietre miliari che hanno segnato non solo il design industriale del loro tempo ma ne hanno anche definito il gusto negli anni successivi.
Nel mondo dei media, dalle riviste di moda al cinema questi oggetti sono stati utilizzati per decenni sui set laddove vi fosse la necessità di sottolineare creatività ed esclusività degli ambienti: la lampada Arco di Castiglioni, la Nesso di Mattioli e la Falkland di Munari sono un esempio di quell’estetica che ha saputo coniugare concept e materiali nel migliore dei modi.
LAMPADA ARCO
La lampada Arco è sicuramente uno degli oggetti più conosciuti nel mondo del design: perfetta nell’equilibrio dei materiali utilizzati e nelle forme che esaltano le differenti proprietà dell’acciaio e del marmo, ha rivoluzionato la possibilità di illuminare i tavoli delle sale da pranzo introducendo di fatto una nuova tipologia di corpo illuminante. Un blocco di marmo di Carrara, un braccio telescopico in acciaio satinato ed un paralume in acciaio lucido ingegnosamente modulabile grazie ad una sezione interna bucata sono gli elementi fondanti di questa lampada.
Disegnata nel 1962, nel corso degli anni la lampada dei fratelli Castiglioni è stata talmente utilizzata da diventare elemento della cultura pop: la ritroviamo all’interno di blockbuster Holliwodiani, nei servizi di moda e nelle pubblicità in una sorta di cliché dove la lampada è diventata scorciatoia visiva, messaggera di modernità ed unicità, caricata di valori che vanno al di la della sua reale funzione di lampada per la zona giorno. Al di là di questo rimane comunque un oggetto che testimonia un riuscito connubio tra alta tecnologia e materiali naturali. Il foro nel blocco di marmo, dove è possibile infilarci una scopa in legno per poterla muovere agilmente e la forma che ricorda il lampione stradale sono elementi della sintesi progettuale di Castiglioni; designer dal volto umano, interprete universale della ricerca dell’innovazione legata alla reale “invenzione”.
ANNO: 1962
DESIGNER: Achille e Pier Giacomo Castiglioni
AZIENDA: Flos
MODELLO 3D: Download file Cinema 4D
LAMPADA FALKLAND
Uno dei mostri sacri della letteratura di formazione, Bruno Munari, è invece l’autore della lampada Falkland: oggetto unico nel suo genere questa lampada è stata concepita pensando alle nasse da pesca e realizzato di fatto con la filanca, materiale economico per la realizzazione delle calze da donna negli anni 60. Munari, nei suoi scritti esprime il concetto che l’oggetto di design deve essere utile ed etico: “l’artista totale” ha ben espresso il suo pensiero nella vasta attività che lo ha contraddistinto: artista, designer, grafico, scrittore e formatore ha saputo creare non solo oggetti ma un nuovo pensiero creativo.
Lunga 1 metro e 65 cm, morbida e sinuosa come un bozzolo alieno questa lampada a sospensione è essa stessa manifesto del pensiero di Munari: pratica, resistente e dal costo contenuto.
Il diffusore in maglia è sostenuto da cerchi di diverso diametro in plastica che lo fanno assomigliare alle canne di bambù; grazie al cono in acciaio riflettente verso l’interno crea un aura magica dove oriente ed occidente si incontrano all’insegna del naturalismo industriale di Munari.
ANNO: 1964
DESIGNER: Bruno Munari
AZIENDA: Danese
MODELLO 3D: Download file Cinema 4D
LAMPADA NESSO
La lampada Nesso disegnata da Mattioli è uno dei fulgidi esempi di oggetti di design italiano realizzati in plastica stampata ad iniezione (Abs) : una forma dalla rotazione perfetta che ricorda nella plasticità i vasi realizzati con i vetri di Murano. Disponibile in due colori, bianco e arancio, la lampada per l’illuminazione sfrutta la capacità traslucida della plastica in modo da diffondere la luce, grazie a quattro lampadine, dall’interno vero l’esterno. Mattioli è più urbanista che designer (ha lavorato per trent’anni negli uffici del comune di Bologna) eppure è riuscito con un’unica lampada a produrre un’icona del design degli anni ’60: arrivato alla plastica quasi per caso, originariamente doveva essere realizzata in lamiera, ne ha definito mirabilmente la forma cogliendo appieno il senso estetico e tecnologico del nuovo materiale.
Vincitrice, nel 1965 del concorso lanciato da Domus, Artemide la terrà in produzione dal 1965al 1987 e poi dal 1999 ad oggi. Rimane un oggetto unico, celebrato, ma non eccessivamente inflazionato e per questo ancora interessante da ri-proporre nel mercato attuale. La lampada è presente nella collezione permanente del Moma: uno dei tanti riconoscimenti che ha avuto dal mondo del design, non ultimo il fatto che la lampada venne scelta per il proprio studio da Eero Arnio, designer di fama mondiale, anche lui sperimentatore dei nuovi materiali plastici.
ANNO: 1963
DESIGNER: Giancarlo Mattioli (gruppo architetti Urbanistici Città Nuova)
AZIENDA: Artemide
MODELLO 3D: Download file Cinema 4D
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