OPPORTUNITA’ E SVILUPPI NEL DIGITALE
L’architettura virtuale è una tecnologia che consente di creare edifici e ambienti virtuali utilizzando software avanzati e tecniche di rendering. Nasce più come processo legato alla progettazione degli edifici che metodo di rappresentazione del costruito. La visualizzazione del progetto “digitale” si fa strada più o meno dalla seconda metà degli anni 90: in quegli anni, la quasi totalità degli studi di architettura e ingegneria, cominciava ad affiancare ai disegni realizzati su tecnigrafo, con rapidi e carta da lucido, la tecnologia CAD. Ma il concetto di “Architettura virtuale” era sconosciuto ai più (anche agli addetti ai lavori).
Anche se l’idea di utilizzare la computer graphics per rappresentare edifici e spazi urbani era emersa negli anni ’60, la vera svolta infatti arrivò con l’avvento dei primi programmi di computer aided design (CAD) negli anni ’80 (all’inizio dedicati all’industria meccanica). Ed è solo con il nuovo secolo che, almeno in Italia, gli studi si dotarono di software per la progettazione architettonica.
ARCHITETTURA VIRTUALE
Tra i pionieri del settore, Greg Lynn (Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 2008) è un architetto americano che, si è guadagnato una certa reputazione per l’uso della tecnologia digitale in architettura, definendo di fatto il concetto di architettura Blob (un tipo di progettazione organica impensabile senza l’utilizzo di software 3D). Ha fondato il suo studio di architettura, Greg Lynn FORM, nel 1994 ed è stato premiato con numerosi premi internazionali. Tra le sue opere più famose ci sono il Padiglione dell’IBM a Los Angeles e il Padiglione della BMW a Lipsia.
Negli anni 2000, l’architettura virtuale è diventata sempre più popolare, soprattutto grazie alla diffusione di software di modellazione 3D sempre più avanzati. Uno dei principali esempi di questo periodo è il progetto di Daniel Libeskind per la Freedom Tower di New York, il cui modello digitale è stato utilizzato per simulare il comportamento del grattacielo in caso di eventi sismici o attacchi terroristici.
Negli anni successivi, l’architettura virtuale è diventata una componente essenziale del processo di progettazione e costruzione, grazie alla sua capacità di simulare e analizzare le performance dei materiali e dei sistemi strutturali. Tra i principali grandi progettisti che hanno utilizzato l’architettura virtuale negli ultimi anni si possono citare Frank Gehry, Zaha Hadid, Norman Foster, Santiago Calatrava e Bjarke Ingels.
Come detto, l’architettura virtuale è una tecnologia che, grazie all’utilizzo di strumentazione hardware e software, consente di creare edifici e ambienti virtuali. Il digitale consente agli utenti di creare e visualizzare progetti architettonici in modo virtuale, prima che vengano effettivamente costruiti. Grazie alla possibilità di creare modelli tridimensionali delle strutture, di aggiungere texture e materiali e di visualizzare l’effetto della luce e delle ombre, è possibile avere una visione più precisa dei progetti e apportare modifiche in modo più efficiente.
Personalmente mi occupo soprattutto delle sue applicazioni nella progettazione di interni: durante le lezioni di architettura virtuale in Accademia gli studenti possono utilizzare questa tecnologia per creare e visualizzare modelli tridimensionali dei loro progetti e migliorare le capacità di visualizzazione. Una delle figure in uscita dalle scuole di architettura e design è infatti quella del renderista. Una professione che può essere molto “verticale” in un settore specifico o “generalista” nei diversi campi della progettazione (industrial, comunicazione, grafica o interior).
I concetti legati all’architettura virtuale sono alla base dell’evoluzione della realtà aumentata e di quella virtuale: due “espansioni” del mondo reale che sono ormai in connessione con diversi settori della nostra società. Se l’architettura virtuale rappresenta il costruito e l’ “ambiente” digitale nel quale può accadere qualcosa, quel “qualcosa” avviene grazie alla realtà virtuale ed a quella aumentata.
DIFFERENZE TRA REALTA’ AUMENTATA E REALTA’ VIRTUALE
Cosi come per l’architettura virtuale, la realtà aumentata e la realtà virtuale sono entrambe tecnologie immersive che utilizzano l’elettronica per creare esperienze verosimili. Tuttavia, ci sono alcune importanti differenze tra le due tecnologie che vanno evidenziate per capirne le divere opportunità.
La realtà aumentata (AR) è una tecnologia che sovrappone, grazie a dei device di visione, elementi digitali, come immagini, suoni o informazioni, al mondo reale che ci circonda. Questo può essere fatto utilizzando dispositivi come smartphone, tablet o occhiali AR, che utilizzano la fotocamera e altri sensori per identificare e seguire oggetti e ambienti del mondo reale e quindi sovrapporre informazioni digitali su di essi. Un esempio comune di AR è l’utilizzo di filtri su Snapchat o Instagram che sovrappongono elementi digitali, come occhiali da sole o orecchie di animale, al viso dell’utente. Allo stesso modo ci sono applicazioni che consentono di inserire arredi all’interno di immagini fotografiche dei nostri spazi. Ma esistono decine di applicazioni commerciali che aiutano l’esperienza utente: Shopify AR o Houzz ad esempio. nel mondo dell’interior Ikea Place è un’altra app che sfruttando questa tecnologia consente di “posizionare” i prodotti Ikea all’interno degli ambienti ripresi dalla cam dello smartphone.
La realtà virtuale (VR), invece, crea un ambiente completamente immersivo che sostituisce completamente il mondo reale. Gli utenti indossano spesso un visore VR, che copre completamente i loro occhi e le loro orecchie e crea un ambiente virtuale in cui possono interagire utilizzando un controller o sensori di movimento. La realtà virtuale ha numerose applicazioni. Una delle più popolari è quella dei giochi. I giochi VR offrono un’esperienza di gioco immersiva che permette ai giocatori di interagire con l’ambiente virtuale come se fosse reale. Se è vero che, gli sviluppatori di giochi, stanno sperimentando con la realtà virtuale la possibilità di creare giochi sempre più realistici e coinvolgenti è anche vero che questa tecnologia è già il presente del “turismo digitale”.
REALTA’ AUMENTATA
Negli ultimi anni, la realtà aumentata (AR) ha guadagnato sempre più interesse e attenzione da parte di aziende, sviluppatori e consumatori. La tecnologia AR consente agli utenti di visualizzare oggetti e informazioni digitali sovrapposti al mondo reale attraverso dispositivi come smartphone, tablet e occhiali intelligenti. Ciò ha aperto un mondo di possibilità per molte industrie, tra cui quella immobiliare e dell’abitare.
La tecnologia AR può essere utilizzata per migliorare l’esperienza dell’utente durante la ricerca di un’abitazione. Ad esempio, gli acquirenti possono utilizzare la realtà aumentata per visualizzare oggetti virtuali, come mobili o decorazioni, in uno spazio vuoto per aiutare a immaginare come sarebbe arredato l’ambiente. Questo permette agli acquirenti di visualizzare in modo realistico come potrebbe essere la loro futura casa, anche prima che venga costruita.
Inoltre, la realtà aumentata può essere utilizzata per migliorare la progettazione degli spazi abitativi. Ad esempio, gli architetti possono utilizzare la tecnologia AR per visualizzare in tempo reale le modifiche apportate a una piantina o a un modello 3D, consentendo loro di apportare rapidamente e con precisione le modifiche necessarie.

Foto di Patrick Schneider su Unsplash
Ma la realtà aumentata può anche avere ripercussioni sul modo in cui viviamo e interagiamo con i nostri spazi abitativi. Ad esempio, gli utenti potrebbero utilizzare la tecnologia AR per modificare l’aspetto della propria casa in tempo reale, creando un’esperienza personalizzata e dinamica. E’ già praticamente possibile modificare elementi decorativi virtuali, cambiare i colori delle pareti o persino modificare la forma degli spazi.
Da un punto di vista della fruizione degli spazi, questa tecnologia porta ad un aumento della flessibilità e dell’adattabilità degli spazi abitativi, consentendo agli utenti di personalizzare facilmente la propria abitazione in base al mutare delle esigenze. Tuttavia, potrebbe anche portare a una maggiore dipendenza dalla tecnologia e alla perdita della connessione con il mondo reale. Un fenomeno già incontrato con la dipendenza dai videogiochi (ricordate il fenomeno Pokemon Go?). Ne avevo già parlato in tempi “non sospetti” in questo articolo del 2017 che trattava l’iper-realtà.
I recenti dibattiti legati all’uso invasivo della tecnologie che modificano le percezioni umane, hanno un fondamento soprattutto se consideriamo l’impatto sulla comunicazione e sull’interazione sociale. Le persone possono già ora utilizzare la tecnologia AR per comunicare e interagire con gli altri in ambienti virtuali, creando una sorta di realtà alternativa (il multimondo dei diversi metaverso ad esempio). Questo porterà sicuramente ad un aumento della connettività e della creatività, ma potrebbe anche portare a una maggiore alienazione sociale e alla riduzione dell’interazione faccia a faccia.
REALTA’ VIRTUALE
La realtà virtuale è una tecnologia che consente agli utenti di immergersi in un ambiente simulato. Questo ambiente può essere creato tramite una combinazione di grafica 3D, suoni e altri elementi sensoriali. Gli utenti possono interagire con l’ambiente utilizzando un dispositivo di input, come un controller o un casco VR.
Come funziona la realtà virtuale?
La realtà virtuale funziona creando un ambiente simulato che è proiettato davanti agli occhi dell’utente attraverso un dispositivo di visualizzazione, come un casco VR (Virtual Reality). Questo ambiente simulato viene creato utilizzando la grafica 3D e altri elementi sensoriali, come i suoni, che vengono elaborati dal software. La tecnologia alla base della realtà virtuale si basa su un insieme di dispositivi, tra cui un visore , sensori di movimento e controlli a mano. Il visore VR è il dispositivo più importante, poiché permette di vedere e interagire con l’ambiente virtuale. Esistono diversi tipi di visori VR, dai più semplici a quelli più avanzati. I visori più avanzati hanno un display ad alta risoluzione e sensori di movimento per monitorare la posizione del visore e dei controlli a mano.
La realtà virtuale è anche utilizzata nella formazione. I programmi di formazione VR permettono agli studenti di imparare in un ambiente virtuale sicuro e controllato. Ad esempio, i medici possono utilizzare la realtà virtuale per praticare interventi chirurgici prima di eseguirli su pazienti reali. La realtà virtuale può anche essere utilizzata per la formazione in ambito militare, simulando situazioni di combattimento o addestramento al volo.

Foto di Lucrezia Carnelos su Unsplash
Un’altra applicazione della realtà virtuale è quella relativa al mondo dell’arte e del turismo. Sempre più musei ed istituzioni pubbliche stanno sperimentando la realtà virtuale per creare esperienze immersive per i visitatori. E’ sufficiente vedere come la Virtual reality sia stata utilizzata negli ultimi anni, durante gli eventi del Salone del Mobile di Milano e Fuorisalone, per capire come questa tecnologia sia ormai diffusa nelle installazioni dei diversi brand. Online sono già disponibili invece tour VR proposti a pagamento tramite l’utilizzo degli Oculus Rift: qui possiamo vederne alcuni esempi.
m.s.
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