OLTRE I LUOGHI COMUNI
Nell’articolo “L’onda lunga di Cina e Giappone negli stili di arredamento” ho ricordato come il minimalismo giapponese abbia influenzato per lungo tempo stili di arredamento e costumi occidentali del secolo scorso. Fenomeno prodromico dell’arredo minimalista, il rigore giapponese ha condizionato per molti anni sia il design industriale che certa produzione artistica europea del secondo dopoguerra.
Nel mondo occidentale dell’arredamento, la pulizia formale, non era però una novità; negli Stati Uniti, ad esempio, questo funzionalismo minimale si era palesato, in anticipo, grazie alla setta degli shakers già sul finire dell’800. Ma è con la produzione degli arredi provenienti dalla penisola scandinava che, a partire dagli anni ‘50, il minimalismo dello stile nordico viene codificato nella produzione di diverse aziende del Nord Europa e diventa, insieme a quello italiano e francese, una delle colonne portanti del design del secolo scorso.
Negli anni, il grande pubblico, ha potuto far suo lo stile svedese grazie al colosso Ikea ma il design danese, finlandese e norvegese hanno generato all’interno della copiosa produzione del ‘900 numerose icone dell’abitare contemporaneo: la sideboard, ad esempio, classica credenza bassa e lunga in teak e le poltrone realizzate con la stessa essenza, le sedie di Arne Jacobsen e gli oggetti multicolore di Alvar Aalto. Tipologie di arredi, espressione del design mid-century europeo, assolutamente riconoscibili per le linee pulite ed essenziali, diventate dei “must have” dell’arredo vintage: il sempreverde “design nordico”.
LO STILE SCANDINAVO “GREEN”
Il nordic design, contraddistinto dall’uso di materiali naturali tra cui spicca ovviamente il legno, dal ricorso a colori vivaci per contrastare il bianco assoluto dominante e a pattern originali declinati su tessuti di qualità, è sempre stato caratterizzato da una certa green attitude che lo ha definito e lo ha reso elemento “ponte” tra uomo e natura, tra città e campagna, tra la “civiltà” e le lande desolate. Forse proprio perché nelle zone di provenienza dell’arredamento nordico, gli abitanti, vivono in percentuali che vanno dall’80% dei norvegesi al 95% degli islandesi, in grandi conurbazioni urbane. Se parliamo di “arredamento stile nordico”, date le latitudini dei paesi d’origine, l’arredamento “scandi style”, come detto, vede la predominanza del bianco o comunque di tinte molto chiare, capaci di riflettere al massimo, la luce naturale che filtra dalle ampie finestre. Gli abitanti di quelle regioni amano far loro ogni possibile raggio di sole. Ecco perché tra i legni utilizzati vengono privilegiati quelli chiari, come l’abete, l’acero e la betulla. Ma esistono ovviamente anche i pezzi forti dell’arredamento scandinavo, dalle sedie in legno curvato alla sideboard. Il design in stile nordico, ha caratterizzato in modo alternativo l’international style del secolo scorso di fatto costruendosi una propria identità base del minimalismo europeo.
Pulizia e sobrietà sono le parole d’ordine del design in stile scandinavo: oltre al legno, materiale fondamentale, uno degli aspetti da considerare per seguire lo stile nordico è quello relativo ai colori.
I COLORI DELLO STILE NORDICO
Il bianco e i toni tenui del grigio chiaro sono i più diffusi nel design d’interni del nord Europa: questa combinazione di colori è diventata una sorta di marchio di fabbrica dello stile minimalista della Scandinavia ed è spesso associata anche alle tonalità chiare del blu.
Tuttavia, in ragione della vastità della regione d’origine e delle nuove tendenze del design scandinavo, non sono soltanto i colori tenui ad essere usati negli arredi; soprattutto nella produzione attuale anche i colori più decisi sono utilizzati per rendere calde e confortevoli le abitazioni in questo stile. Non solo pareti in tinta pastello. Importanti interventi con arancione, rosa e giallo sono una valida alternativa al bianco assoluto dello stile nordico, per non parlare della produzione multicolore di aziende storiche come Svenskt Tenn per gli arredi o Iittala per gli accessori.
LA CASA “HYGGE” e “LAGOM”
Al di la degli aspetti più effimeri, così come per la cultura minimal giapponese, anche per quella scandinava esiste quindi una filosofia di vita che permea l’abitare ed il vivere quotidiano e che va al di la dei preconcetti estetici: le parole che la definiscono sono il termine danese Hygge e quello svedese Lagom.
Hygge non è semplicemente “arredamento norvegese” o “arredamento stile danese”: questa parola di difficile traduzione significa sostanzialmente “creare un’atmosfera accogliente, piacevole, intima mentre si assaporano i piaceri della vita circondati dall’affetto delle persone care”. La filosofia Hygge non ha come fine la ricerca di una felicità momentanea, ma bensì di una felicità quotidiana, che contribuisce a generare un senso di appagamento nel lungo periodo. Ecco perché non è qualcosa che definisca dei semplici prodotti o uno stile particolare nell’arredamento: è un modo di sentire la propria vita ed in particolare la propria abitazione che diventa un’accogliente nido dove è possibile trovare il maggiore comfort possibile nella quotidianità delle cose semplici.
Lagom non parla solo di “design svedese” ma racchiude il concetto di serenità del popolo di questa nazione: la moderazione, la giusta quantità. Niente cadute negli eccessi o nel superfluo ma nemmeno mancanza. E’ consapevolezza del sociale e stile di vita privata al tempo stesso. Qualcosa, per noi italiani, di intraducibile. La casa “Hygge” danese come quella “Lagom” svedese sono quindi abitazioni che, si caratterizzano soprattutto per la presenza di un ordine formale, definito da un’armonia di materiali e colori, dove tutto avviene all’insegna della funzionalità e della sicurezza (in bagno gli svedesi non consentono prese elettriche standard, ad esempio). Semplificare quindi definendo lo stile nordico come minimale, luminoso e dai colori tenui e naturali è semplicemente limitativo e pretestuoso: significa affidarsi ai luoghi comuni senza realmente comprenderne l’essenza.
TRADIZIONE E DESIGN
Da un punto di vista estetico e, volendo semplificare, potremmo definire classico e reazionario lo stile nordico “patinato” dominato dai toni neutri e più di controtendenza quello legato all’avanguardia artistica e al design contemporaneo. Funzionalità degli arredi, pavimenti chiari, abbondanza di legno e muri bianchi sono quanto ci si aspetta dal cliché della casa nordica; cromie contrastanti e soluzioni d’arredo che pescano sia nei pezzi d’autore che nella produzione contemporanea sono invece il nuovo trend dello stile scandinavo.
In realtà, lo stile scandinavo nell’interior design, come la maggior parte delle tendenze contemporanee, è il risultato dell’influenza di fattori geografici, sociali, storici e culturali che necessariamente compongono l’essenza dello stile nordico. La tradizione che cogliamo e banalizziamo nelle tendenze hygge e lagom è complementare alla ricerca dei maestri del design scandinavo del secolo scorso.
Questa ricerca non sconfessa l’artigianato in favore di una produzione industriale ma anzi, concentrandosi sul prodotto singolo, giunge alla creazione di oggetti di design che armonizzandosi con il contesto generano l’abitare in stile nordico. La passione per le forme organiche, trova soluzione nell’unità tra forma e funzione, concentrando sul legno la ricerca tecnica e formale. Anticipando gli attuali bisogni di sostenibilità ambientale, gli oggetti del design scandinavo, mal si accordano con l’acciaio dell’international style.
Si propongono non come oggetti iconici, ma come “sistema” identitario ed alternativa soluzione all’abitare contemporaneo. Una filosofia progettuale che ritroviamo anche nella produzione attuale di aziende come Ferm Living, Gubi, Hay, Klippan, Muuto e Normann Copenaghen. Alle storiche Artek e Fritz Hansen si sono affiancate negli anni aziende giovani, colorate ed innovative come David Design e Swedese.
Il pezzo forte: Lo sgabello Stool 60 di Aalvar Alto per Artek e la Ant Chair di Jacobsen.
Accessori must have: I vasi in vetro Iittala di Aalto e l’esclusiva stufa ad angolo “Kakelugn”.
Testimonial: La shabbychic nordica Erika Aberg e la scrittrice di gialli Camilla Läckberg.
Arte e design: I grandi maestri del design Poul Henningsen, Arne Jacobsen, Verner Panton, Josef Frank, Lisa Larson, Carl Malmsten, Alvar Aalto, Tapio Wirkkala.
Testo consigliato: Norwegian wood di Lars Mytting, Utet
In questo articolo intitolato “I luoghi dell’abitare e gli stili dell’arredamento” troviamo l’elenco degli altri articoli dedicati ai diversi modi di vivere la casa.
m.s.
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